Alimenti ultra-processati (UPF): cosa sono e perché se ne parla

30 Lug 2025 - PlanetCorner

Nel panorama alimentare globale, l’attenzione verso la salute e il benessere è in continua crescita. In questo scenario, gli alimenti ultra-processati (UPF) sono finiti sotto i riflettori, generando ampio dibattito. Ma cosa sono esattamente?

Gli UPF, secondo la classificazione NOVA, sono prodotti che subiscono complesse lavorazioni industriali e contengono spesso coloranti, additivi e conservanti. Sono realizzati per essere pronti al consumo e iper-palatabili, ma sono anche ricchi di zuccheri, grassi e sale. Bevande zuccherate, snack confezionati salati, dolciumi industriali e carne ricostituita ne sono esempi lampanti. Il consumo eccessivo di questi alimenti è associato a rischi per la salute, come obesità, malattie cardiovascolari e diabete*.

Nonostante la classificazione NOVA sia criticata per la sua mancanza di parametri oggettivi e misurabili, il problema degli alimenti ultra-processati è reale. Negli Stati Uniti rappresentano il 60% dell’apporto calorico adulto, mentre in Europa la media è del 27%. L’Italia, grazie alla sua forte tradizione mediterranea, si distingue con un consumo tra i più bassi d’Europa, attestandosi al 14%, anche se negli ultimi anni si sta registrando un aumento tra le fasce più giovani della popolazione.

Sebbene il 65% dei consumatori europei sia consapevole dei rischi degli alimenti ultra-processati, solo il 56% cerca attivamente di evitarli. Il prezzo contenuto, la praticità d’uso e il senso di appagamento che offrono sono i principali fattori che ne incentivano il consumo**.

A fronte di una risposta politica europea ancora frammentata, alcune aziende alimentari stanno comunque riformulando i loro prodotti. L’intento è di ridurre zuccheri, sale e grassi saturi, proponendo etichette più chiare e trasparenti ai consumatori.

*Fonte: EuroHealthNet, Tackling ultra-processed food for a healthier and just food system
**Fonte: EIT Food, Consumers fear health risks of ultra-processed foods – but lack guidance needed to make healthy choices